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LA DURA VIA DEI PIONIERI, UN PICCOLO RECORD DI UN GRANDE SCOOTER. Viaggio da Sydney a Perth passando per Alice Springs e Uluru; 6000 km di avventura attraverso l'Outback Australiano con le mitiche Lambrette.
In pochi altri paesi, lo spirito pionieristico è presente in maniera così evidente, anche ai giorni nostri, come in Australia. Ci piace ricordare l’epico viaggio che Jack Boviers e Frank Oakley Smith fecero partendo da Sydney con la loro Harley Davidson e sidecar nel 1929 attraverso il loro paese per oltre 15.000 km in sette settimane, percorrendo strade appena tracciate attraverso lande desolate e in qualche caso seguendo i pali del telegrafo come unico orientamento. Per anni altri motociclisti, registrati dal Autocycle Union of Australia e Motorcycling Australia, si sono cimentati sullo stesso tracciato, abbassando il tempo impiegato. Ricordiamo che, qualche anno fa, la stessa distanza è stata percorsa con una Goldwing 1200 in meno di 7 giorni; una performance di tutto rilievo, anche se le strade, rispetto a quegli anni, risultavano notevolmente migliorate e i mezzi assolutamente più veloci ed affidabili, Ben lontani dal voler emulare la straordinaria avventura che Jack scrisse negli ultimi anni della sua vita nel suo libro “Around Australia Hard Way”, siamo ritornati in Australia con le nostre Lambrette. L’idea di condurre le nostre “mitiche” in una impresa così impegnativa era supportata dalla consapevolezza di disporre di due eccezionali mezzi, frutto di uno straordinario ed ancora valido progetto che, preparate con attenzione, ci avrebbero portato a superare difficoltà che avrebbero messo a dura prova anche ben più robusti e moderni fuoristrada. Cosa dire di noi ormai pensionati allo sbaraglio”¦ Forse qualcuno ricorderà i nostri precedenti viaggi in questo paese effettuati con una Lambretta A del 1947 e una 150 D del 1954 per un totale di 16.000 km in soli 75 giorni. La maggior parte delle strade percorse nel 1998 erano asfaltate, adeguate alle modeste caratteristiche dei mezzi allora impiegati, ma avevamo comunque avuto il contatto con le enormi distanze e con la vastità del territorio e nel contempo avevano apprezzato i paesaggi, l’asprezza del terreno e il grande temperamento degli australiani. Siamo tornati con forte la convinzione che non avremmo conosciuto abbastanza questo paese se non avessimo attraversato l’Outback australiano, il deserto di Simpson e di Gibson passando per Alice Spring percorrendo le stesse strade che gli esploratori, pionieri e cercatori d’oro avevano percorso agli inizi del secondo scorso. I compagni di viaggio. Appena si è sparsa la voce, tra i lambrettisti, del nostro raid australiano, Bill e Peter Guthrie che già conoscevamo da tempo, hanno espresso il desiderio di fare parte del gruppetto. Devo dire che avere Peter e Bill con noi ci dava maggior sicurezza e soprattutto la loro conoscenza e la loro simpatia avrebbe reso il viaggio ancor più piacevole. Ron De’ Pannone, anch’egli lambrettista da lungo tempo, con un FD 150 ci verrà incontro partendo da Perth fino a Laverton. La preparazione del viaggio. L’organizzazione di un viaggio così impegnativo ovviamente richiede tempo e impegno e soprattutto dobbiamo tenere nel dovuto conto le condizioni climatiche delle zone attraversate, lo stato delle strade, le distanze tra i punti di rifornimento carburante e di pernottamento campeggi, motels, roadhouses ed eventuali permessi per il transito attraverso aree soggette a limitazioni e soprattutto la preparazione meccanica dei mezzi utlizzati. Il periodo più adatto per il nostro viaggio è stato individuato nel mese di luglio, durante l’inverno australe, in quanto in quell’area geografica compresa tra il tropico del capricorno e il 35° parallelo sud (stagione secca) si registrano, nell’Outback, temperature moderatamente calde di giorno (da 17 a 25 gradi) fredde di notte (da 7 a 0 gradi) mentre nelle vicinanze delle coste il clima è particolarmente gradevole. In questo periodo le piogge (sempre all’interno) sono molto rare, quindi il pericolo di essere bloccati dal fango e dagli allagamenti che sono frequenti nella stagione dei monsoni è abbastanza remoto così le strade sono percorribili e solo raramente rimangono impraticabili e, in ogni caso, per periodi molto brevi. Ci informiamo presso le autorità locali riguardo i rifornimenti e ne riceviamo la dislocazione; dovremo perಠprovvedere a trasportare sufficiente carburante per poter raggiungere in sicurezza i successivi punti di rifornimento. A causa della bassa frequenza di passaggi su queste strade (stimata intorno ai 8/12 veicoli al giorno), esiste una difficoltà oggettiva di poter disporre di immediata assistenza in caso di cadute o di ottenere rabbocchi di carburante, soprattutto perchà© la benzina è raramente usata dai veicoli fuoristrada. Prevediamo quindi, oltre alla scorta di carburante e olio, anche una tenda superleggiera e sacchi a pelo poco ingombranti, cartografia, gli attrezzi per le riparazioni sono ridotti al minimo per motivi di peso, non dimentichiamo il classico filo di ferro, nastro adesivo, cinghie a strappo e naturalmente mastice e pezze per riparare le camere d’aria; non deve mancare la pompa per il gonfiaggio dei pneumatici, guanti da lavoro; la classica Barbour è indispensabile per un hard scooterista che si rispetti, cerate per la pioggia; il resto del vestiario è ridotto all’osso, non sono previsti fornelli o altro, nemmeno una caffettiera (sob!). Forse non basteranno queste poche pagine per parlare di come vanno fissati i bagagli sia su un fuoristrada sia su una motocicletta che su uno scooter. In poche parole, i bagagli devono essere fissati con cinghie a strappo in modo che non si muovano e più in basso possibile, per non creare effetto pendolo e soprattutto non vadano persi per strada. Cosa molto importanti sono i serbatoi supplementari del carburante e dell’acqua che dovranno essere, oltre che ben assicurati al portapacchi, anche facilmente svincolati sia per il riempimento sia per l’utilizzo; dovranno inoltre essere sistemati in una posizione protetta in caso di caduta. Vengono scartati senza pietà i portapacchi più estetici che funzionali che normalmente compri il sabato e butti il lunedì; concordiamo quindi con la ditta Cuppini la costruzione di due nuovi modelli di portapacchi molto leggeri, robusti e pratici, adatti al nostro scopo: uno anteriore e un altro da applicare posteriormente. Il peso rende difficile il controllo dello scooter sulle strade sconnesse; inoltre mette a dura prova la meccanica, in particolare il telaio e le sospensioni e ne aumenta il consumo di carburante. Una drastica diminuzione di peso e conseguente miglioramento della manovrabilità si sarebbe potuto ottenere asportando i cofani laterali e le pedane posteriori con il vantaggio di tenere sotto controllo più facilmente le parti meccaniche e non ultimo si sarebbe evitato il turbinio di polvere che si viene a creare con gli scooter in movimento e che inevitabilmente finisce per intasare il filtro dell’aria. Abbiamo rinunciato a questi benefici a vantaggio di una migliore identificabilità delle nostre Lambrette. La preparazione meccanica merita molta attenzione e anche i particolari apparentemente più insignificanti possono creare fastidiosi inconvenienti durante il viaggio. Le nostre due Lambrette, le stesse che vennero utilizzate nel Rally Los Angeles-Alaska e per scalare i 61 passi alpini qualche anno prima, vengono ricontrollate e trasformate con il gruppo termico Mugello 186 più economico nel consumo e tranquillo nella erogazione della potenza ed eccezionale per robustezza ed affidabilità . L’unificazione degli allestimenti meccanici con gli amici lambrettisti australiani avrebbe facilitato le eventuali riparazioni, riducendo anche il numero di ricambi da portare, a vantaggio della leggerezza, inoltre avrebbero fornito utili test comparativi. Adottiamo, a protezione dei nostri motori, i filtri in spugna della Polini, modificati per essere facilmente rimossi e lavati giornalmente. Questa è una operazione importantissima, da non trascurare quando si percorrono strade polverose. L’allestimento delle Lambrette, una Li 125 prima serie e una Li 125 seconda serie, procedono in vista della trasferta; anche a Sydney, Bill e Peter lavorano alacremente sulle loro DL 200 e 150 Special. Si doteranno, per un più confortevole trasporto, di due simpatici carrelli appendice PAV di provenienza ceca, molto in voga in quei paesi negli anni ‘60. Il giorno della partenza si avvicina. Le Lambrette sono già state spedite via nave circa un mese prima in robuste gabbie di ferro che verranno riutilizzate per la rispedizione a viaggio concluso. Con gli scooters viaggeranno anche i bagagli, già sistemati nella loro posizione definitiva prevista per il viaggio. Finalmente dopo quasi trenta ore dalla partenza raggiungiamo Sydney superando gli inevitabili controlli doganali e gli efficientissimi e, devo dire, simpaticissimi cani della “Quarantine”. Va ricordato ai nostalgici del “salame nostrano” che l’importazione di cibi, frutta compresa, è severamente vietata per motivi igienico-sanitari e sarebbero impietosamente pizzicati (o meglio annusati) dagli amici a quattro zampe condotti da gentili e tondeggianti, ma quanto mai inflessibili, addette al servizio. Al nostro arrivo all’Aeroporto di Sydney Bill e Peter ci aspettano tra la folla alzando il banner della Lambretta. Dopo lo sdoganamento (uffa!!) utilizzeremo le nostre Lambrette per una visita al centro di Sydney e alla spiaggia di Bondy Beach; visiteremo anche Toni Brancato, proprietario di una officina di riparazioni, da oltre trent’anni un riferimento per chi possiede sia Vespe che Lambrette qui a Leichard, punto di partenza della nostra avventura scooteristica. Utilizzeremo questo tempo che precederà la data fatidica per la messa a punto della carburazione e per dare gli ultimi ritocchi alle Lambrette degli amici australiani Bill e Peter. Leichard è la “Little Italy” di Sydney, bei ristoranti, negozi di moda, caffè, pasticcerie, auto sportive, un po’ il centro della dolce vita australiana. E’ da qui che partiremo dopo aver bevuto l’ultimo vero caffè italiano in compagnia di Toni e di altri lambrettisti.
LA STORIA
Ferdinando Innocenti
Come era
Evoluzione ...
La produzione bellica
La Innocenti SAFTA
La riconversione
Ristrutturazione ...
L'inizio della fine
VELOCITÀ E RECORD
Velocità
La grande sfida
La lotta entra nel vivo
Una Lambretta oltre 200 Km/h
Record mondiale di durata
Gara di accelerazione
Lambretta Sprinter
INFO E LINK
La Lambretta di Sordi e Battiato
Mike Karslake Trophy 2002
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